aiutare nostro figlio a camminare

Giochi per i primi passi: come aiutare nostro figlio a camminare

In media, un bimbo impara a camminare tra i dodici e i sedici mesi. In questo ambito, le eccezioni sono sempre possibili e può anche capitare che il bimbo faccia fatica a reggersi da solo anche quando ha abbondantemente superato i diciotto mesi di vita. Durante la fase dei primi passi, il bambino può essere aiutato ad acquistare più sicurezza tramite il gioco.

Le attività ludiche propedeutiche ai primi passi comprendono di solito l’accompagnamento o l’azione diretta dei genitori, oppure attrezzi e giochi specifici come il girello e il box. Nel primo caso, saranno la mamma o il papà ad accompagnare il piccolo nel percorso che lo porterà a camminare da solo.

Prima di diventare autonomo camminando, però, il bimbo attraversa la fase del cosiddetto “ gattonamento”. Questa fase consente al piccolo di muoversi e trascinarsi sulle superfici usando gambe e braccia. Sperimentando un movimento in stile “ quadrupede”, il bimbo acquisisce lentamente la capacità di reggersi in piedi da solo. E’ infatti difficile e molto raro che un bambino impari a camminare senza aver mai gattonato. Anche il gattonamento può essere vissuto come un gioco. Accade quando mamma e papà si siedono a terra sopra un tappetino dove il piccolo comincerà a muoversi per raggiungerli e gettarsi tra le loro braccia. “Gattonando gattonando”, per dirla come un ritornello, il bimbo impara anche a camminare sulle sue piccole gambe.

La fase dei primi passi è quasi sempre accompagnata dall’intervento dei genitori, specie quando il bimbo non ha ancora acquisito la sicurezza per lanciarsi da solo in corse forsennate dentro casa e fuori. Se la muscolatura del piccolo non è ancora abbastanza sviluppata e abituata a consentire dei passetti autonomi, bisogna giocare con il bimbo tenendolo per le mani durante le sue prime camminate dentro casa. Quest’attività è vista come un gioco dal bambino, mentre per i genitori può rappresentare un vero e proprio esercizio ginnico, visto che le camminate del piccolo, retto dalle mani dei genitori, possono protrarsi per ore, giorni o mesi. In questa fase, il bambino può anche essere coinvolto in giochi di interazione e socializzazione. Mentre la mamma accompagna il piccolo nella sua camminata quotidiana, il papà, ad esempio, posto davanti, può incitare il figlio a correre o a superare un ostacolo o a inseguire il genitore mentre si nasconde.

Quando la stanchezza prende il sopravvento, il bimbo può essere posto all’interno di un box imbottito e corredato di manigliette in plastica. Questa struttura, magari riempita di giocattoli, permette al bambino di sperimentare il senso di autonomia e di indipendenza. Anche se cade, infatti, il piccolo non potrà mai farsi male all’interno del box imbottito. Man mano che il senso di paura svanisce, il bimbo impara anche ad alzarsi da solo e a reggersi tenendosi avvinghiato alle maniglie del contenitore.

Ottimo, per stimolare il senso di indipendenza del bambino, anche il girello, gioco composto da una superficie in plastica, da seduta con cintura di sicurezza e rotelline per lo spostamento. Il girello è un gioco che va usato intorno ai sette mesi. Questo attrezzo serve ad abituare il bimbo a poggiare i piedi al suolo. L’uso del girello deve però essere limitato nel tempo, perché il piccolo, non potendo poggiare perfettamente i piedi a terra a causa dell’ingombro del gioco, rischia di perdere la capacità di camminare da solo.

 

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