giocare insieme ai bambini

Giocare assieme ai bambini: pro e contro

Non bisogna essere esperti per capire che il gioco è una delle attività maggiormente preferite dai bambini. Non solo: non bisogna nemmeno essere scienziati o psicologi per rendersi conto che il gioco incide notevolmente sulla crescita e sullo sviluppo psicologico dei nostri figli. In parole semplici, potremmo definire il gioco come l’altra faccia dell’educazione.

Giocare con i bambini, dunque, può rappresentare il lato divertente dello stesso percorso educativo. Invece di dare ordini e stabilire dei “sì” e dei “no” da dare e dire quando è necessario, il gioco, o meglio, l’attività del giocare, consente ai più piccoli di sperimentare fin da subito le loro capacità di socializzazione e di relazione con gli altri. Anche i giochi hanno delle regole e dei limiti da rispettare ed è per questo che costituiscono un elemento cardine di tutto quel vasto mondo chiamato anche “educazione”. Educare significa infatti “ impartire o insegnare delle regole” e quale modo migliore per farlo se non con il gioco fatto magari assieme ai genitori o ad altre figure di riferimento?

Sappiamo quanto oggi sia difficile dedicare del tempo ai più piccoli per via dei numerosi impegni quotidiani, ma dedicare qualche ora o qualche giorno alle giocate con i bambini può far bene a grandi e piccoli. Nel trascorrere del tempo con i bimbi, anche giocando, esistono numerosi vantaggi e solo qualche isolato svantaggio. I pro sono sia a beneficio dei genitori che dei bambini, i contro spesso sono solo a danno dei genitori, che magari vorrebbero trascorrere del tempo libero per riprendersi dallo stress lavorativo o quotidiano. Pochi sanno, invece, che anche giocare con i figli può rappresentare una valida attività antistress.

Ma quali giochi fare con i propri bimbi? La scelta delle attività ludiche dipende sempre dall’età del bimbo e dalle sue attitudini. Anzitutto occorre sapere che i bambini amano il gioco fin dai primi giorni della loro nascita. Le attività ludiche devono quindi andare di pari passo con le varie fasi di crescita dei nostri piccoli. Nei primi mesi di vita, il gioco insieme ai bimbi si configura come tenere il bebé in braccio per calmarlo, cantargli delle ninne nanna o imitare suoni e versi di animali.

Dal primo anno in poi, il gioco assieme ai figli diventa più impegnativo, per via della maggiore capacità di apprendimento che i bimbi sviluppano a partire dai dieci mesi di vita. Tra i dieci e i dodici mesi, infatti, il bambino è in grado di percepire e identificare le figure di riferimento. Il gioco, quindi, può essere sviluppato come un’interazione tra lui e i genitori. Questi ultimi possono parlargli, fargli afferrare quaderni, peluche o altri giocattoli, oppure giocare a nascondino.

Il gioco del nascondino è quello che i bimbi amano di più anche quando ancora non camminano. In questo caso, a giocare bisogna essere in tre: chi tiene in braccia il bambino e si nasconde con lui e chi deve trovarli o a sua volta nascondersi per essere trovato. Al sentire pronunciare le fatidiche parole del gioco “ cucù settete”, il bimbo esploderà di gioia e di sorpresa, riempiendo di felicità i cuori di genitori e parenti.

Quando il bimbo avrà imparato a camminare e parlare, si potranno sperimentare giochi più complessi, come scambiarsi un pallone o stendersi su un tappetino per giocare a carte o con le costruzioni. Alcuni genitori coinvolgono i loro figli persino nei giochi telematici e interattivi con l’iPhone o l’iPad. Questi giochi, da selezionare esclusivamente tra le App per bambini, possono essere compresi nelle attività ludiche purché non si abusi della tecnologia.

Una crescita sana dei piccoli avviene anche abituandoli a relazionarsi con giochi che li tengano in movimento e in costante contatto con gli altri. Giocare a “palla prigioniera”, ad esempio, può essere molto più istruttivo che tenere nostro figlio per ore a pigiare tasti sull’iPad.

 

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