Coppie in crisi dopo il primo figlio

Coppie in crisi dopo il primo figlio: cosa fare?

La nascita di un bambino è sicuramente un evento importante all’interno della coppia e a volte anche sconvolgente. Cambiano i ruoli, il modo di relazionarsi con il partner e con il mondo esterno, ma soprattutto subentra una nuova responsabilità e anche piuttosto gravosa: quella di prendersi cura di un esserino totalmente dipendente dai genitori.

Per i soggetti con un buon equilibrio psicofisico e una maturità affettiva già consolidata, la nascita del primo figlio rappresenta quasi sempre un evento gioioso e ricco di novità, certamente faticoso e stressante, ma non motivo di crisi e di allontanamento tra i due partner.

Cosa succede, invece, quando mamma e papà si perdono di vista o si allontanano perché troppo assorbiti dalle esigenze e dai vagiti del loro piccolo? La risposta è semplice: la coppia rischia di entrare in crisi. In realtà, e vogliamo che questo concetto sia ben chiaro, un figlio non è mai causa di crisi, conflitto o separazione tra i coniugi. Trasmettere al bambino questo messaggio significa condannarlo ad un percorso di crescita tormentato e pieno di sensi di colpa.

Se siete entrati in crisi dopo la nascita del vostro bambino è invece probabile che i motivi di conflitto fossero già presenti nella vostra coppia ancor prima del concepimento del bebé. Le coppie più vulnerabili alle cosiddette “crisi post-nascita” sono quelle che non hanno ancora raggiunto una piena maturità affettiva o quelle che sono troppo insicure e legate alla propria famiglia d’origine.

I motivi di crisi, dunque, già latenti all’interno della coppia, possono venire innescati e scatenati proprio dalla nascita. Senza figli, infatti, le coppie immature riescono a nascondere molto bene le loro insicurezze e difficoltà. La nascita del bambino, invece, ha il potere di rompere gli schemi infantili a cui la coppia immatura resta saldamente ancorata. Quali sono i segnali della crisi di coppia dopo la nascita del bambino? Sono pochi ma eclatanti: la mamma troppo attaccata al suo bimbo e troppo distratta nei confronti del marito. Nella coppia in crisi, in pratica, la donna tende a fare “coppia fissa” con il proprio bambino, escludendo il compagno dalla relazione.

Il senso di emarginazione percepito dall’uomo può indurlo a sviluppare una frustrazione che tende ad allontanarlo sia dalla moglie che dal proprio figlio. Quest’ultimo può addirittura essere percepito come un intruso dal proprio padre. Altro segnale di crisi post-nascita: la perdita della vita sessuale con il proprio compagno. Alcune donne, infatti, dopo il parto, si negano per mesi al loro partner. E’ inutile dire che l’assenza prolungata di rapporti sessuali nella coppia può innescare altre conseguenze disastrose, come il tradimento.

In alcuni casi, la moglie tradita chiede la separazione al marito ed ecco che la coppia si ritrova separata e divorziata pur avendo ancora un bambino piccolo da crescere. Questa eventualità, al giorno d’oggi, non è poi così rara. Prima che la crisi di coppia diventi irreparabile, si può e si deve comunque tentare il tutto e per tutto pur di salvare il matrimonio e la famiglia.

Intanto, le neo mamme devono imparare a delegare la gestione del bambino ai nonni o ad altre figure parentali di riferimento. In tal modo, possono recuperare le forze per dedicarsi maggiormente al proprio compagno. Quando possibile, i neo genitori possono anche programmare un week end da soli e senza il loro bambino, per recuperare un po’ di romanticismo e di sentimento.

Se il conflitto non si risolve, chiedete aiuto e rivolgetevi a persone in grado di saper ascoltare e consigliare. Molto utili in tal senso cono i centri di ascolto o i gruppi famiglia istituiti all’interno delle comunità parrocchiali. In caso di crisi di coppia persistente bisogna anche rivolgersi a uno specialista per ottenere una consulenza psicologica mirata.

 

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