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Alienazione da videogiochi: cosa comporta?

Hanno ormai sostituito i giochi tradizionali e sono sempre più richiesti e acquistati. Stiamo parlando dei videogiochi o playstation, strumenti digitali che permettono di giocare stando comodamente seduti davanti a uno schermo. Questi giochi digitali, proprio perché molto appassionanti e coinvolgenti, sono particolarmente apprezzati dai bambini più grandi e dagli adolescenti.

Le storie proposte dal videogame infatti si ispirano a fatti storici, film o grandi battaglie del passato. Queste riproposizioni permettono ai ragazzi di conoscere gli eventi storici e quindi di sviluppare una certa cultura sul nostro passato e su epoche remote. Dall’altro alto, però, i videogiochi tendono ad assorbire completamente l’attenzione del giocatore portandolo verso uno stato di alienazione che può facilmente sconfinare nella dipendenza da videogame.

L’alienazione da videogame può manifestarsi con una chiusura emotiva del ragazzo nei confronti degli altri e del mondo esterno, ma anche con atteggiamenti aggressivi o di indifferenza nei confronti del prossimo. Quando compaiono questi segnali è probabile che il ragazzo trascorra molte ore davanti al videogame e che quindi stia sviluppando una dipendenza.

Secondo i dati diffusi da una ricerca condotta dal Centro Studi Minori e Media è emerso che più del 58% degli studenti intervistati gioca almeno una volta al giorno con il videogioco e che il 40,5% si identifica qualche volta con i personaggi del gioco stesso. La ricerca, dal titolo “Minori in videogioco”, ha coinvolto 2037 studenti di 39 scuole italiane del nord, del centro e del sud.

Lo studio ha rivelato che uno studente su quattro trascorre da uno a tre ore davanti al videogame. Questo stesso studente, secondo i dati dello studio, predilige i giochi di combattimento. Altri studenti intervistati prediligono invece l’avventura e lo sport, mentre il tempo medio di gioco è di meno di un’ora al giorno per il 57% degli studenti intervistati. I dati della ricerca sono incoraggianti e sperando che gli amanti delle playstation siano stati sinceri nelle loro risposte c’è da sperare che non vi sia alcun caso di dipendenza tra i giovanissimi che giocano con il videogame.

La dipendenza o l’alienazione, in realtà, non vengono causate dal gioco in sé, ma dalla modalità di gestione del gioco stesso. E’ bene dunque che i genitori si attivino per evitare che i figli incappino nella tanto temuta dipendenza da videogame. Per evitare la dipendenza, il videogame dovrebbe essere usato per meno di un’ora al giorno, o meglio, occasionalmente, e poche volte alla settimana. Troppe ore davanti alla playstation sortiscono infatti lo stesso effetto di stare troppo davanti alla Tv: dopo qualche tempo si rischia di non poterne più fare a meno.

I media digitali in genere, hanno lo straordinario potere di coinvolgere ed appassionare oltre ogni limite, specie le menti più giovani. Ma la dipendenza e l’alienazione da videogioco non comportano solo un danno a livello psicologico, ma anche a livello fisico. Basti pensare al rischio di sedentarietà, spesso causa di aumento di peso od obesità nei bambini e non solo. Stare troppo davanti allo schermo può comportare anche l’isolamento sociale, scarsa concentrazione durante le attività scolastiche, o altri comportamenti disturbati come saltare i pasti.

L’esposizione prolungata al videogioco può comportare anche fenomeni di videomania o videofissazione, cioè una vera e propria patologia da dipendenza che costringe a vivere solo in attesa della nuova sessione di gioco. La dipendenza da videogioco è considerata una vera e propria patologia, al pari dell’abuso di alcool e droghe. Negli Usa sono stati già attivati i centri per disintossicarsi da questa nuova piaga dell’era moderna. I sintomi della dipendenza da videogioco si manifestano addirittura con tremori, ansia e agitazione.

C’è però da dire che, in sé, i videogiochi non sono pericolosi. Usati con giudizio e parsimonia, cioè per poche ore al giorno o poche volte alla settimana, i giochi digitali stimolano le capacità cognitive, logiche e di apprendimento, ma anche le abilità manuali e di percezione. Un uso corretto del videogioco aiuta i ragazzi anche a saper maturare la capacità di gestire gli obiettivi, a prendere decisioni rapide e a controllare le proprie emozioni.

 

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