Vaccinazioni, come orientarsi?
Quando un bimbo cresce si dice che è adulto e vaccinato. In realtà, le vaccinazioni, quelle vere e sanitarie, si effettuano già dai primi mesi di vita del bimbo, per cui c’è da stare certi che, da grande, il ragazzo si ritroverà davvero ad essere “adulto e vaccinato”. Altre tipologie di “vaccini” arriveranno con le esperienze della vita, ma in questa guida vogliamo parlare proprio delle vaccinazioni a cui vanno sottoposti i bambini durante i primi anni di vita e durante l’infanzia.
Nei più piccoli, la somministrazione del vaccino può essere obbligatoria e strettamente raccomandata. Le vaccinazioni obbligatorie riguardano quelle contro tetano, difterite, poliomielite ed epatite B. Le vaccinazioni strettamente raccomandate sono invece quelle contro pertosse, meningite, morbillo, parotite, rosolia, varicella e infezioni da papilloma virus. Tutte le vaccinazioni, sia quelle obbligatorie che raccomandate, servono a proteggere il bambini dal rischio di infezioni anche gravi e letali o da conseguenze che le stesse infezioni possono provocare se contratte durante la vita adulta.
Le vaccinazioni, inoltre, proteggono il delicato sistema immunitario dei più piccoli, il quale, non avendo ancora sviluppato tutti gli anticorpi, è più suscettibile alle infezioni. Per effettuare le vaccinazioni, i genitori devono portare il bambino presso l’apposito ufficio vaccinazioni della Asl territoriale. La periodicità delle vaccinazioni segue uno specifico calendario fissato dal Ministero della Salute e recepito dalle regioni con apposito decreto regionale. Il calendario delle vaccinazioni, detto anche “ calendario vaccinale”, prevede la somministrazione di vaccini, sia obbligatori che raccomandati, a partire dalla nascita e fino al diciottesimo anno di età.
Alla nascita è prevista la vaccinazione contro l’epatite B, ma solo per bimbi nati da madri già affette dalla malattia. A tre mesi, invece, ovvero a partire dal 61° giorno di vita, il bimbo deve essere sottoposto al vaccino contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae B e pneumococco. Dal quinto al sesto mese, invece, si effettua la seconda vaccinazione contro le stesse infezioni previste per la prima. Tra gli undici e i tredici mesi, al bimbo viene somministrata la terza dose di vaccino contro le stesse infezioni previste nella seconda e nella prima vaccinazione.
Tra i tredici e i quindici mesi, invece, viene effettuata la prima vaccinazione contro morbillo, parotite, rosolia e meningococco C. Il calendario vaccinale delle regioni può anche prevedere la somministrazione di una dose di vaccino contro la varicella. Tra i cinque ed i sei anni, si effettua la quarta dose di vaccino contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite, e la seconda dose di vaccino contro morbillo, rosolia, parotite e varicella.
Tra gli undici e i diciotto anni, infine, si effettua la vaccinazione obbligatoria, detta “richiamo”, contro difterite e tetano e quella raccomandata contro pertosse, meningococco C e contro morbillo, rosolia, parotite e varicella se non effettuate negli anni precedenti. Per le ragazze, verso i dodici anni, è anche consigliata la vaccinazione in tre dosi contro il papilloma virus, responsabile del tumore al collo dell’utero.
Di fronte a un calendario così fitto è normale che i genitori sviluppino timori e dubbi sull’efficacia dei vaccini e sui rischi di reazioni avverse. In realtà, esistono solo alcune controindicazioni al vaccino, ovvero: terapia con immunosoppressori, malattie maligne dei tessuti e del sistema immunitario, allergia alle uova, per i vaccini preparati con derivati dell’uovo, allergia all’antibiotico “ neomicina”, per i vaccini che lo contengono, e solo per il vaccino antivaricella, gravidanza della madre o di altro componente del nucleo familiare.