farsi aiutare dai bambini

Bambini: come farsi aiutare in casa

La vita delle mamme moderne è davvero difficile: divise tra lavoro e famiglia, le donne del nostro secolo si trovano alle prese con mille beghe quotidiane, lavori domestici compresi. Questi ultimi, specie per le mamme che lavorano, possono essere ancora più faticosi. Sarebbe utile, quindi, e non solo una volta tanto od occasionalmente, coinvolgere il partner ed i figli nel disbrigo delle faccende domestiche. Quali sono queste faccende? Si tratta delle solite attività casalinghe che vengono definite “lavori domestici”, ovvero: riempire la lavatrice, stendere i panni, lavare i pavimenti, spolverare, pulire il bagno, apparecchiare e sparecchiare la tavola, rifare i letti, cucinare e lavare i piatti.

Alcuni lavori domestici vengono facilitati dall’uso di appositi dispositivi, come, ad esempio, la lavastoviglie. Ma come la mettiamo con tutti gli altri? In questo caso la risposta è una sola: bisogna farsi aiutare e non solo dal marito ma anche dai figli, anche se questi ultimi sono ancora minorenni. In realtà, come dimostrano alcuni studi, le mamme italiane non sembrano particolarmente interessate a coinvolgere i bambini nei lavori di casa. Questa abitudine è del tutto sbagliata e rischia di provocare disastrose conseguenze future. La continua deresponsabilizzazione dei ragazzi rischia infatti di farli crescere con una scarsa autostima e con un inesistente senso di responsabilità. Poi non lamentiamoci se tanti giovani italiani vengono definiti “ mammoni” o “ bamboccioni”.

I mammoni e i bamboccioni “veri” non sono i giovani che per motivi di precarietà lavorativa non hanno la possibilità di uscire di casa, ma sono quelle persone che durante l’infanzia sono state continuamente deresponsabilizzate dai genitori ( specie dalle madri) e che da grandi non sono più in grado di fare le cose autonomamente. Come si può notare, le conseguenze psicologiche ed esistenziali di un figlio che non è mai stato abituato ad aiutare in casa possono essere molto tristi, se non addirittura drammatiche. I bimbi, in realtà, possono essere coinvolti nelle faccende domestiche fin dalla più tenera età.

Naturalmente, ogni cosa va fatta per gradi e i bambini piccoli, dai tre anni in poi, vanno tenuti alla larga da coltelli, forchette, altri oggetti contundenti o faccende in cui c’è da spostare oggetti pericolosi e pesanti. I bambini piccoli possono essere coinvolti nel riempimento dell’oblò della lavatrice e nella sistemazione dei panni da stendere. Nei bambini intorno ai tre anni, queste attività devono essere presentate come un gioco. I più piccoli, ad esempio, possono essere invitati dalla mamma a passarle le mollette o i panni.  Quest’ultima, a sua volta, può passare i panni puliti al bimbo, il quale dovrà poi posarli dentro la vasca di plastica.

Prima di invitarlo a toccare i panni ( sporchi) da mettere in lavatrice,  è, invece,  utile far indossare al bambino dei guanti usa e getta.  Questo passaggio può essere vissuto dal bimbo piccolo in maniera estremamente divertente. La sistematica interazione del bambino con la mamma non solo migliora la relazione madre-figlio, ma migliora l’autostima e lo spirito di indipendenza di quest’ultimo.

Durante l’età scolare, i bambini vanno anche abituati ad apparecchiare o sparecchiare la tavola. Nell’adolescenza, poi, i ragazzi possono essere coinvolti in faccende più impegnative, come rifarsi il letto e prepararsi la colazione. Molto importante è anche coinvolgere i bambini nella sistemazione di tutti i giocattoli e gli oggetti che lasciano in giro per casa. Anche questa attività, quando i figli sono piccoli, va effettuata assieme a mamma o papà presentandola come un gioco o come qualcosa di divertente.

I risultati di questo percorso educativo si vedranno bene in futuro, quando i ragazzi saranno capaci di studiare o lavorare lontano da casa perché abituati a gestire le faccende domestiche da soli. Ma non solo: farsi aiutare in casa dai bambini aiuta anche a sentirsi meno stanche e affaticate e dunque più motivate e produttive nell’attività professionale e nelle relazioni interpersonali.

 

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